Momenti di commozione e gioia sono stati vissuti nel pomeriggio del 15 febbraio dalla comunità parrocchiale di Patti Marina quando il nostro vescovo Monsig. Guglielmo Giombanco ha benedetto la piattaforma elevatrice che è stata installata per consentire la piena accessibilità alla Chiesa di Santa Caterina. Il Vescovo ha evidenziato come questa opera si debba considerare uno dei segni di carità a cui Papa Francesco ci invita in questo anno Giubilare, un segno di attenzione ai bisogni delle persone. Questo ascensore nasce da un sogno custodito da molti anni dall’Anffas e dalla Diocesi.

Il presidente dell’Anffas di Patti ha sottolineato come il Signore si sia servito di vari strumenti per portare avanti un percorso di comunione. Ha dunque ringraziato il Vescovo, don Giuseppe Lombardo parrocco della parrocchia di Santa Caterina, il Sindaco Bonsignore e l’amministrazione del Comune di Patti, don Stefano Brancatelli responsabile delle opere del Culto della Diocesi, l’ingegnere Di Perna, le maestranze, il Direttivo ed i soci dell’Anffas che hanno voluto la realizzazione di questo servizio ed in particolare Cesare Messina che ne ha curato passo dopo passo la realizzazione. Ha sottolineato l’importanza di accogliere con amore ogni persona, oltre qualunque limite, e farla sentire desiderata ed importante e come questo atteggiamento possa consentire di sentirsi veramente una comunità che vive con gioia e testimonia speranza. Anche il sindaco Bonsignore ha richiamato i valori dell’uguaglianza, della libertà e dell’accessibilità e ringraziato il Vescovo ed il dott. Zampino per la caparbietà con cui ha portato avanti questo percorso. Don Giuseppe Lombardo ha, infine, lasciato i presenti con un messaggio di fede ed evidenziato come nel cuore di Dio nessuno è escluso.

L’elevatrice è stata, dunque, messa in funzione e fin da subito questa idea, questo sogno condiviso, questo percorso di collaborazione ha consentito di sperimentare la gioia. Una persona della comunità che da otto anni era in sedia a rotelle e non poteva accedere alla Chiesa di Santa Caterina è potuta tornare nella propria parrocchia dove per anni aveva messo a disposizione i propri doni. I suoi occhi illuminati dalla speranza sono la testimonianza che questa opera è un tassello concreto che insegna come la collaborazione e l’amore tra noi fratelli sia un dono da custodire e fare crescere ogni giorno. 

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